In Indonesia vive una bambina, Dilla Anargia Adilla, di tre anni affetta dalla sindrome del cervello idrocefalo che rende la sua testa tre volte più grande del normale. La testa misura 100 centimetri, la sua condizione ha provocato un accumulo di liquido cerebro-spinale nel cervello. Dilla riesce a dire qualche parola però non può camminare, ha sempre la vista offuscata e i suoi arti inferiori sono paralizzati, i suoi parenti si prendono cura di lei ogni giorno. La sua condizione è derivata da un'infezione che si è sviluppata durante la gravidanza. La sindrome colpisce 1 su 500 bambini e in altri Paesi è curabile attraverso una procedura che dura due ore. Il neurochirurgo impianta un tubo sottile chiamato shunt, che drena il fluido attraverso l'addome, dove viene assorbito dal flusso sanguigno. Ma il padre della bambina guadagna solo 20mila rupie al giorno facendo il tassista, cioè 1,36 euro. L'operazione sarebbe costata alla famiglia due mesi di stipendio. Ormai la situazione è talmente grave che i medici indonesiani non vogliono operare la bambina, e i suoi genitori sparano in un miracolo. E' probabile che Dilla abbia sviluppato danni cerebrali a causa del ritardo nel trattamento correttivo della malattia. La madre della bimba racconta: "Da quando mi è stato detto dai medici, prima della sua nascita, della sua malattia io l'ho subito accettato. Ma vedere che Dilla prova così tanto dolore mi lacera. Non solo me ma tutti quelli che le stanno a fianco. Non so se sopravviverà a questa malattia, perchè ha bisogno di particolari cure intensive. Un medico mi ha detto che Dilla è sempre più debole. Posso solo accettare il dono che Dio ha dato a me e a mio marito. Io so che Dio ha mandato Dilla a me perchè io potessi prendermi cura di lei con tutto il mio cuore. Non sono sicura che avverrà un miracolo, ma possiamo solo sperare e il resto spetta a Dio".
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