Ha protestato sul parapetto del ponte Cavour a Roma. Lui è Claudio, un padre 36enne di Torino, che ieri è andato a Roma ed è salito sul ponte, si è messo una corda al collo e ha minacciato di lanciarsi nel Tevere: «Vi do 72 ore per farmi avere le carte dell’affidamento o la faccio finita». Le solite battaglie legali che avvengono quando la coppia scoppia e comincia la guerra tra coniugi e istituzioni per l’affidamento dei figli. Anche questo caso fa parte della lunga serie di quelli che, purtroppo, siamo abituati a sentire. E’ di una settimana fa la storia del bimbo di Padova trascinato via violentemente dalla polizia sempre perché i genitori non riescono a trovare un punto d’incontro e si arriva a queste manifestazioni estreme.
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Per far scendere Claudio dal parapetto c’è voluto l’intervento di polizia, vigili del fuoco, di uno psicologo della polizia e del deputato del Pd Paola Concia, membro della commissione Giustizia, che ha promesso al giovane di interessare della questione direttamente il guardasigilli Severino. Lui accusa la moglie di essere cocainomane e di aver somministrato anche a loro figlio di 2 anni la stessa sostanza. Vuole che sul bambino vengano fatti accertamenti. Lei invece accusa lui di violenza. Claudio, a causa dell’ordinanza restrittiva, può veder suo figlio solo un’ora alla settimana, non abbastanza secondo lui. Ora potrebbe essere sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio. Fonte: leggilo.net
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